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Appunti di dressage

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°°.Anto.°°
view post Posted on 18/3/2011, 16:27




Il Passo

Una delle andature più difficile da migliorare e più facile da rovinare. Deve avere quattro tempi ben definiti con distribuzione equivalente di peso per ogni arto posato a terra.

La messa in mano del cavallo è fondamentale, il cavaliere mantiene un contatto morbido ma costante. L’importante è che si mantenga l’impulso in avanti.

All’inizio della sessione di lavoro, concedere al cavallo 10 minuti di passo per scaldarsi. Alla fine, lasciare camminare il cavallo a redini lunghe, così che possa distendersi e rilassarsi.



Passo medio

I posteriori dovrebbero toccare terra davanti alle impronte degli anteriori.

Il contatto con le redini deve essere generoso ma costante, concedendo al cavallo libertà di movimento con la testa in relazione alle falcate.



Passo libero a redini lunghe

E’ l’andatura di perfetto relax. Il cavallo ha la totale libertà di abbassare e stirare l’incollatura. Le redini devono essere lunghe, ma non abbandonate; ricordarsi di lasciarle andare gradualmente e non tutte d’un colpo. Il cavallo non deve strappare le redini dalle mani, se questo accade vuol dire che il cavaliere è stato troppo severo nel contatto.



Passo allungato

Senza accelerare le battute e senza perdere il ritmo regolare del passo, il cavallo dovrebbe coprire la maggior parte di terreno possibile: stavolta i posteriori superano di netto le impronte lasciate dagli anteriori.

Il cavaliere ammette una certa distensione dell’incollatura mantenendo un contatto morbido con la bocca del cavallo.



Passo riunito

Groppa e incollatura sono più in alto e i passi coprono meno terreno. Il cavallo si porta avanti con grazia e leggerezza.



Migliorare il passo

Cavalcare al passo su terreni scoscesi e in salita: ciò impegnerà le anche, insegnando al cavallo che il modo corretto di muoversi è spingere da dietro e non trascinarsi da davanti.

Nel caso le quattro battute del cavallo siano irregolari, si può tentare di migliorare l’andatura tramite la spalla in dentro: il posteriore interno viene impegnato e si porterà sotto il cavallo per spingerlo in avanti. La spalla in dentro è un esercizio valido anche per quei cavalli che fanno fatica ad accettare le gambe del cavaliere: il cavallo deve prestare attenzione agli aiuti dati dalle gambe, perché servono a tenerlo dritto verso il punto dove viene indirizzato.

In caso di rigidità dell’incollatura, non appendersi alle redini, ma seguire il movimento del cavallo concedendo la redine per far distendere il collo seguendo il movimento del cavallo.

Se il cavallo anticipa i movimenti trotterellando nervoso utilizzare un circolo di 10 metri prima di una diagonale al passo a redini lunghe, per poi ripetere un altro circolo alla fine della diagonale. Rallentare inserendo qualcosa che il cavallo non si aspetta tra gli usuali esercizi, lo aiuta ad ascoltare il cavaliere e ad aspettare con pazienza la sua prossima mossa.

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Il Trotto

Andatura facile da migliorare. Il trotto è caratterizzato da due battute che devono renderlo attivo, regolare, in equilibrio, e dotato di buon ritmo. Un buon trotto deve essere espressivo e sciolto, dimostrando un buon grado di elasticità e di sviluppo muscolare.

Ricordarsi che prima di poter chiedere un trotto allungato, è necessario aver raggiunto un buon grado di riunione.



Trotto di lavoro

Equilibrio ed impulso. Contatto costante con le redini.



Trotto medio

Andatura tra il trotto di lavoro e il trotto allungato. L’impulso deve venire ovviamente dai posteriori per fare in modo che le falcate siano ben definite e distese. La messa in mano è fondamentale, il ritmo deve rimanere constante. Concedere al cavallo di abbassare leggermente l’incollatura per far sì che la sua figura si possa allungare col movimento.



Trotto riunito

Attendere che il cavallo abbia imparato a portare la maggior parte del suo peso sui posteriori. Il ritmo è diventato cadenza, il cavallo si porta in avanti con leggerezza e indipendenza; le spalle sono libere e il collo incurvato nella messa in mano. Le falcate sono più corte ma molto leggere, ed equamente espressive anche nei movimenti laterali.



Trotto allungato

Massima potenza per il massimo dell’impulso. Il cavallo deve mantenere lo stesso ritmo riuscendo a coprire la maggior parte di terreno possibile. La sua figura si allungherà, ma non per questo si deve concedere che il cavallo si appoggi all’imboccatura mentre guadagna terreno.

L’anteriore dovrebbe toccare esattamente la porzione di terreno in cui sta puntando, il posteriore giungerà a mezza altezza o più al di sotto rispetto al ventre del cavallo.



Migliorare il trotto

Il modo migliore è tramite l’utilizzo le transizioni:

* Galoppo-trotto-trotto-galoppo: il modo migliore per incoraggiare un’andatura più vispa attivando i posteriori, così spostando il peso del cavallo all’indietro.

* In avanti e indietro: pochi passi allungati per poi tornare al ritmo d’origine. Evitare di allungare l’andatura più del necessario, specialmente se il cavallo non è ancora totalmente equilibrato. Pochi passi in avanti possono aiutare il suo sviluppo, ma un uso eccessivo ledono lo sviluppo e la fiducia dell’animale. Se il cavallo è inesperto e dovesse partire al galoppo, non punirlo: si sta solamente offrendo di andare in avanti, che è quello che si vuole. Ricominciare da capo, stando attenti a non chiedere troppo.

* Impulso in avanti: tutte le transizioni, anche quelle a scendere, devono sempre mantenere l’impulso in avanti. Quando si chiede al cavallo di andare in avanti e allungare l’andatura le mani del cavaliere devono permettere all’incollatura di distendersi seguendo la figura del cavallo. In caso contrario, il movimento verrebbe bloccato e i l’azione dei posteriori danneggiata.

In caso di nervosismo (gara), se concesso si può cavalcare al trotto battendo la sella: non c’è niente di peggio di un cavaliere teso e rigido che blocca di conseguenza i movimenti del cavallo.

Mantenere il ritmo del trotto aiutandosi con una marcetta canticchiata a mente. Il trotto deve essere vivace ma non così tanto da non poter eseguire un alt corretto. Un buon ritmo può essere mantenuto, purché il cavallo sia sciolto ed in equilibrio.

In caso il cavallo abbia un trotto ‘ristretto’, montare battendo la sella così che il cavallo impari ad usare correttamente la schiena.

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Il Galoppo

Gli alti punteggi per il galoppo dipendono dalla sua qualità. Il galoppo nei test riguarda drammaticità ed espressione, pur sembrando leggero, semplice e con talmente tanta potenza trattenuta nei posteriori che qualora spuntasse un ostacolo improvviso, verrebbe saltato senza difficoltà.

E’ meglio lavorare in circolo al galoppo con soggetti giovani, di modo che non associno gli spazi aperti al galoppo prendendo la mano.

Un buon contatto con le redini e con le gambe aiuta a mantenere il cavallo in equilibrio.



Galoppo di lavoro

E’ fondamentale l’impulso dai posteriori che porta ad un’andatura regolare di tre tempi, con il cavallo che accetta con leggerezza il contatto con le mani del cavaliere.



Galoppo medio

Si trova tra galoppo di lavoro e galoppo allungato. La figura del cavallo si allunga leggermente, quindi il cavaliere deve fare attenzione a seguire l’incollatura del cavallo con le mani, pur mantenendo un contatto costante ma morbido.



Galoppo allungato

Mantenere ritmo ed equilibrio, così come la calma e la leggerezza. Permettere al cavallo di allungare l’incollatura.



Galoppo riunito

I posteriori hanno sviluppato l’energia e la forza di sostenere gran parte del peso del cavallo, così da rendere spalle e anteriori leggeri e liberi, come il contatto sulle redini.

Aumento della cadenza, momento di sospensione più definito, ottenuto grazie ad una maggiore potenza ed equilibrio.



Migliorare il galoppo

Utilizzare esercizi di galoppo rovescio e spalla in dentro, insieme all’ “in avanti e indietro” spiegato in precedenza.

* Spalla in dentro: galoppare eseguendo la spalla in dentro per migliorare flessibilità e impegno, per rendere il cavallo rotondo. I posteriori interni avanzano ancora più sotto, caricando più peso e rendendo così la spalla più mobile e alleggerendo il treno anteriore.

* Galoppo rovescio: Esercitarsi finché non sia possibile eseguire un intero circolo al galoppo rovescio. In un circolo a mano destra al galoppo sinistro, si può flettere il cavallo a destra.

Tutto ciò aiuta il cavallo ad aumentare l’energia delle falcate.

* Galoppo – alt – galoppo: anche se il cavallo non è ancora fisicamente pronto per un alt perfetto, fermarsi appena possibile. Mantenere leggero il contatto con l’imboccatura.

* In avanti e indietro: Come per il trotto, evitare di allungare il galoppo eccessivamente se ancora il cavallo non è sufficientemente in equilibrio.

* Galoppare ‘in salita’: immaginare un grosso salto alla fine della pista. L’assetto del cavaliere cambierà percettibilmente e di conseguenza anche il portamento del cavallo.

* Equilibrio: equilibrare il galoppo prima di ogni transizione. Ciò serve a preparare il cavallo a rendere il cambio di andatura il più liscio possibile.

Per terminare, un ottimo galoppo si crea attraverso le transizioni, che possono migliorare ogni andatura.

Il galoppo a quattro tempi può essere corretto tramite un lavoro sempre in avanti con energia per sciogliere la schiena del cavallo e liberare il posteriore interno.

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Transizioni

Servono a sviluppare e a migliorare le andature, a rendere attento e concentrato il cavallo. La transizione perfetta deve essere fluida e senza sforzo. Ricordarsi che il modo corretto di iniziare un movimento ad una certa lettera è quando la spalla del cavaliere è parallela ad essa.

E’ importante, prima di chiedere una qualunque transizione, che l’andatura sia equilibrata. Per ottenere maggiore equilibrio, servirsi di una mezza fermata che non deve durare più di una falcata.



La mezza fermata

E’ il segnale che avverte il cavallo che sta per succedere qualcosa. E’ come un ‘trattenere gentilmente’, dalla breve durata, ed ha l’effetto di riunire il cavallo.

* La gamba: ha effetto solo se il cavallo sa cosa significa. Si consiglia quindi di lasciare la gamba a riposo lungo i fianchi del cavallo ed utilizzarla solo se ‘si ha qualcosa da comunicare’.

* L’assetto: un assetto morbido segue il movimento del cavallo; quando il cavaliere siede leggermente più in profondità, l’animale capisce che qualcosa sta per succedere.

* Le mani: quando il cavallo sente le redini lievemente trattenute, il cavallo reagisce bilanciando il suo peso e rallentando.

Abituarsi ad eseguire almeno 100 transizioni per sessione di allenamento: sarà impressionante come si succederanno in fretta.



Migliorare l’addestramento del cavallo

In caso di cavallo pigro, utilizzare transizioni dall’alt in avanti. A partire dall’alt, a redini non troppo tese, dare le gambe in modo deciso e se necessario aiutarsi con il frustino per far sì che il cavallo vada energicamente in avanti. Qualunque cosa si faccia, non punire il cavallo se va in avanti di sua spontanea volontà, anche se parte al galoppo: vuol dire che si sta facendo un’idea di ciò che ci si aspetta da lui. Una volta compreso che deve muoversi in avanti liberamente, tutte le transizioni potranno essere eseguite in successione per mantenere il cavallo concentrato.

Il cavallo troppo in avanti probabilmente avrà bisogno di transizioni a scendere. Ciò è utile per insegnare al cavallo ad aspettare che gli venga detto cosa fare.

* Incappucciarsi: se il cavallo si incappuccia, assicurarsi di ammorbidire il contatto con le redini nelle transizioni a salire. In quelle a scendere fare in modo di rilasciare un poco le redini non appena il cavallo ha eseguito quello che gli è stato chiesto, così che capisca di aver fatto la cosa giusta. Se la mano trattiene, deve essere supportata da una gamba attiva e un assetto corretto.

* Affrettarsi nelle transizioni a salire: normale nel cavallo inesperto, o se il cavaliere dà le gambe all’improvviso e con troppa forza. Assicurarsi di chiedere una transizione con più tatto e in modo chiaro.

* Cavallo non dritto nelle transizioni al galoppo: la flessione deve essere giusto un’inclinazione, non deve comportare la piega totale dell’incollatura del cavallo. Se guardando la guancia del cavallo si vede più dell’angolo dell’occhio, c’è troppa flessione. Ricordare che la corretta posizione dell’incollatura si ottiene tramite il supporto della redine esterna, non tirando quella interna.

* Prendere la mano: Chiedere molte transizioni restando in circolo. Ciò dà al cavaliere più tempo per ristabilire il controllo del cavallo e a quest’ultimo meno tempo per accelerare. Ricordarsi di sedere dritti, resistendo alla tentazione di cadere in avanti e lasciando le gambe a contatto con il costato del cavallo.

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L’alt

Anche l’alt deve essere un movimento in avanti. La transizione per eseguirlo deve essere liscia, fluida e aggraziata; nell’alt il cavallo deve sostare con tutti e quattro gli arti paralleli.



L’alt in addestramento

Rendere semplice al cavallo giovane come eseguire l’alt: all’inizio dell’addestramento dovrebbe essere una sorta di fermata-partenza. Trattenere la redine esterna per breve tempo, poi rilasciarla e toccare con la gamba. Per ripartire. Questo metodo si trasformerà poi nella mezza fermata.



Cominciando dal passo, trattenete le redini finché non si ottiene l’alt. All’inizio al cavallo saranno permesse tutte le imprecisioni, purché stia fermo: gli alt perfetti arriveranno quando verrà raggiunto un grado più alto di riunione.

Non tirare le redini fino allo spasimo per fermare il cavallo: trattenete, e poi lasciate andare. Se non si ferma, trattenete di nuovo, e di nuovo finché non è chiaro il concetto. Una volta fermo, rilasciate le redini. Se il cavallo dovesse muoversi, trattenete di nuovo finché non resta fermo. Rilasciare le redini non significa abbandonarle del tutto. Ammorbidite un contatto che comunque resta sempre presente. Per ripartire, lasciare morbide le redini e dare le gambe.

L’alt serve ai cavalli giovani per insegnare l’obbedienza. Dopo circa sei mesi di ripetizione, il cavallo dovrebbe essere abbastanza fiducioso per accettare correzioni sull’alt.



Le transizioni all’alt servono soprattutto ai cavalli troppo in avanti: ogni qual volta il cavallo dovesse ‘tirare’, eseguire una transizione all’alt e ripartire: è il metodo più efficace per ottenere velocemente i risultati. Si consigliano le solite 100 transizioni all’alt per ogni sessione di lavoro.

Non sporgersi per controllare che gli arti del cavallo siano paralleli! E’ sufficiente guardare le spalle del cavallo, e sedersi dritti in sella: la parte verso cui si pende è quella dagli arti irregolari.

E’ fondamentale, quando si insegna l’alt, di essere costanti. Se si corregge il cavallo solo nel rettangolo e poi quando ci si ferma a parlare con qualcuno fuori dal campo lo si lascia fare tutto quello che vuole, è del tutto inutile.

Durante l’alt, ricordarsi di lasciare le gambe a contatto col costato del cavallo, così che al momento di ripartire, il cavallo non cada dalle nuvole.

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Passi indietro

Innanzitutto il cavallo deve avere tutti e quattro gli arti in posizione corretta, ed essere concentrato. Spostare entrambe le gambe immediatamente dietro il sottopancia, tenendo un assetto leggero in modo da non bloccare il movimento all’indietro. Trattenere con dolcezza le redini per evitare il movimento in avanti: non appena il cavallo esegue correttamente i passi indietro, ammorbidire il contatto con l’imboccatura. Per mandare il cavallo nuovamente in avanti, sedersi più in profondità e dare gli aiuti di circostanza.



Passi indietro come metodo di addestramento

Utile per correggere i cavalli che si appoggiano e quelli eccessivamente pesanti. E’ consigliato in questi casi di far partire direttamente il cavallo al trotto e al galoppo dall’alt: dovrebbe alleggerire il treno anteriore, spostando il peso sui posteriori. Se il cavallo dovesse riappoggiarsi, ripetere l’esercizio.

E’ importante non chiedere un numero eccessivo di passi indietro in quanto si tratta di un esercizio stressante per il cavallo.

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Impegno

Sviluppare l’equilibrio e la riunione. Inscatolare l’energia nei posteriori: questo è l’impegno. Questa energia si accumula andando in avanti e controllandola tramite la mezza fermata. Non è una questione di velocità, ma si tratta di un desiderio di portarsi in avanti, che più comunemente viene identificato come impulso. Per ottenere ciò, il cavallo deve avere un alto grado di scioltezza nelle giunture. Eseguire circoli e serpentine aiuta il cavallo a sciogliere i muscoli: una volta sciolti, si può ridurre la circonferenza del circolo per esercitare ancora di più la riunione.

L’assetto del cavaliere è fondamentale: il cavallo risponde esattamente a ciò che fa chi sta sopra di lui.

Anche il lavoro laterale aiuta nell’impegno dei posteriori: quando il posteriore interno si porta sotto il cavallo, tutti i legamenti di questi arti sono coinvolti ed allenati. La spalla in dentro aiuta anche ad accettare la gamba del cavaliere senza scappare da essa.



Circoli

Ricordare che il grado della flessione è controllato tramite la redine esterna, che deve ammorbidirsi non appena il cavallo raggiunga la flessione desiderata: appendersi a quella interna genera solo rigidità, tensione e resistenza. Il cavallo deve trovarsi ‘attorno alla gamba interna’ del cavaliere, che deve spingere attivamente il cavallo in avanti. La gamba esterna invece controlla la posizione dei posteriori, facendo in modo che non fuoriescano ai lati.

Per una flessione perfetta, sincerarsi di portare le spalle del cavallo all’interno, invece che i posteriori in fuori: questi ultimi seguiranno le spalle.

Lavorare alla corda è un metodo valido per insegnare ad un cavallo a muoversi correttamente in circolo.

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Cessione della gamba

L’esercizio può anche essere svolto sulla pista, dove prende il nome di ‘spalla in fuori’. Si può eseguire al passo, al trotto e al galoppo come esercizio di riscaldamento e scioglimento.

Il movimento è meglio eseguito se la testa del cavallo viene lievemente flessa dalla parte opposta della direzione in cui si sta andando: ad esempio, cessione verso destra, incollatura del cavallo a sinistra.



La posizione corretta del cavaliere

In tutto il lavoro laterale, il cavaliere dovrebbe mettere più peso verso la parte dove si sta andando (parte interna. La parte dalla quale si viene è quella esterna). Il cavallo, per equilibrarsi si sposta sempre nella direzione in cui grava il peso del cavaliere. Il peso sarà quindi distribuito sia sull’anca interna che sul tallone interno. Le spalle e i fianchi restano invece paralleli alle spalle del cavallo.

La gamba esterna invece deve portarsi leggermente dietro al sottopancia, ma non eccessivamente indietro, altrimenti si danneggia l’azione dei posteriori. La gamba interna resta a riposo al sottopancia con azione di supporto insieme alla redine esterna: entrambe controllano l’angolo e il grado in cui gli arti del cavallo si incrociano. Gli aiuti possono essere rinforzati anche attraverso l’uso di un frustino messo dalla parte esterna.

Fare attenzione a non flettere eccessivamente l’incollatura del cavallo, altrimenti il movimento non avrà né equilibrio né ritmo.

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Spalla in dentro

L’esercizio serve ad ottenere un grado maggiore di riunione. Sembra un controsenso, ma la spalla in dentro insegna al cavallo a mantenere una posizione più dritta. Questo esercizio di norma si esegue al trotto.

Iniziare utilizzando lo stesso grado di flessione usato per un circolo di 10m: la direzione si indica con la redine interna, mentre quella esterna determina la flessione prevenendo la spalla esterna dal cadere all’infuori. La gamba interna mantiene la flessione incoraggiando il posteriore interno a portarsi bene sotto il cavallo pur muovendosi in avanti. La gamba esterna invece fa in modo che i posteriori non fuoriescano ai lati. Il peso del cavaliere si sposta verso l’interno, il relativo tallone spinge di più sulla staffa; guardare verso la direzione dove si sta andando e non in mezzo alle orecchie del cavallo!



Sul lato lungo, eseguire la spalla in dentro, anche se non per tutta la lunghezza del rettangolo. Se il cavallo dovesse irrigidirsi, eseguire un altro circolo di 10m e riprovare. Ogni volta si dovesse presentare questo problema, eseguire circoli in quantità. La cosa importante è non continuare una spalla in dentro in eterno con la speranza di farla venire come si deve.

Questo esercizio ha un inizio e una fine: assicurarsi di raddrizzare il cavallo prima di arrivare all’angolo.

L’anteriore esterno deve calcare la pista verso l’interno.

La giusta flessione si raggiunge quando si vede l’angolo interno dell’occhio e della bocca del cavallo. Ricordarsi che non è solo l’incollatura a doversi piegare, ma tutto il corpo!

Nel caso l’andatura dovesse perdere ritmo e i passi farsi più corti, raddrizzare il cavallo e dare gambe per procedere fieramente in avanti prima di riprovare.



Un'importante distinzione:

Ritmo: il corretto succedersi delle posate del cavallo. Il passo deve avere specificatamente 4 tempi, il trotto 2 e il galoppo 3.

Tempo: è la velocità del ripetersi delle battute, può essere lento o rapido. La mancanza di un tempo regolare viene identificata come resistenza.

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La Flessione

La prima vertebra del collo del cavallo si chiama atlante. Questa articolazione fa sì che il cavallo possa solo ‘annuire’, ovvero abilita esclusivamente la flessione longitudinale.

Possiamo rinominarla “Articolazione del Sì”.

Appena dietro l’Articolazione del Sì, si trova la seconda vertebra, l’asse, che permette il movimento laterale e può essere pertanto chiamata “Articolazione del No”.

Per procedere alla messa in mano ponendo la testa del cavallo sulla verticale, dobbiamo prima ‘fargli dire no’ per poi farci ‘dire sì’.

Ciò si ottiene lavorando con UNA redine, flettendo l’incollatura di lato verso di noi, il cavallo fletterà anche la nuca, abbassando il collo e rientrando col mento: ovvero, sarà nella mano.

Se ci preoccupiamo solo della prima articolazione (il ‘Sì’), il risultato sarà il blocco dell’articolazione seguente (il ‘No’) che impedirà un qualsivoglia movimento laterale. Per questo, prima fletteremo l’asse, che libererà l’atlante per la flessione.

Mentre procediamo in linea retta possiamo mantenere una leggera flessione laterale per l’incollatura, chiamata ‘posizionamento’: si flette l’incollatura in modo da poter vedere solo le ciglia del cavallo.

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Il luogo e il momento giusto. Transizioni: gli aiuti corretti per...

L’ALT: Non aspettatevi di poter fermare il cavallo tirando equamente tutte e due le redini allo stesso momento. Per ottenere un alt dove gli arti sono paralleli bisogna dare al cavallo questa sequenza di segnali:

* Stabilire il contatto con la bocca del cavallo

* Ritardare la mano sinistra per rallentare/fermare la parte sinistra del cavallo

* Ritardare la mano destra per rallentare/fermare la parte destra del cavallo

* Ritardare nuovamente la mano sinistra per l’ultimo mezzo passo per permettere al cavallo di ‘arrotondare’ la falcata (in caso assistere con la gamba per dare un poco di impulso)

* Irrigidire l’assento di schiena e cosce quanto basta, per lasciare ad intendere al cavallo che si tratta di una transizione a scendere

Alla fine, dopo un po’ di allenamento questi due movimenti principali con le redini si fonderanno in uno solo quasi impercettibilmente, permettendoci di eseguire un alt perfetto bilanciato sui quattro arti.



IL PASSO: Come per l’alt, per una transizione a scendere dal trotto al passo utilizzare le redini separatamente, in successione. Se il cavallo sta galoppando, ritardare la redine esterna appena la testa scende (e i posteriori stanno per toccare terra). Se necessario, ripetere alla successiva sequenza di falcate. Appena il cavallo è al passo, usiamo le gambe alternativamente per mantenere l’impulso e il ritmo al passo. Utilizzando gli aiuti in questo modo, evitiamo di confondere il cavallo.

Ricordarsi sempre di:

* Preparare il cavallo tramite mezza fermata o simili

* Dare gli aiuti nella giusta sequenza e nel ritmo appropriato

* Richiedere una risposta immediata da parte del cavallo

Al passo la nostra gamba destra oscillerà secondo il movimento del posteriore che spinge in avanti, e la stessa cosa accadrà con la sinistra. Mentre l’assetto deve restare fermo in avanti e non oscillare da parte a parte secondo il movimento del cavallo, per aumentare l’energia dell’andatura possiamo semplicemente accentuare l’oscillazione verso l’interno con la gamba corrispondente: se il ventre rientra a sinistra, la gamba che preme è la sinistra, e così via, alternando le gambe a seconda. Mantenere il tempo con le stesse gambe, senza cambiarlo, soprattutto durante la riunione o l’estensione.

La testa del cavallo dovrebbe muoversi avanti e indietro ad ogni falcata: se il movimento viene impedito da una mano non generosa, il passo ne risentirà: le nostre mani devono seguire il movimento dell’incollatura; il gomito deve essere elastico permettendo contrazione e rilascio, senza tirare.

Per raccorciare le falcate, limitare questo movimento con le redini, senza amputarlo.



IL TROTTO: Un modo sensato di dare gli aiuti sarebbe di sollecitare il cavallo con le gambe nello stesso ritmo in cui solitamente trotta: il primo colpetto serve ad avvisarlo e prepararlo, il secondo capita quando già è sulla via di trottare e al terzo dovrebbe stare trottando secondo il ritmo che gli abbiamo suggerito.

Per accorciare il tempo, provare a rallentare il ritmo in cui si batte la sella.



IL GALOPPO: Per ottenere la riunione, non tentare di rallentare tirando tutte e due le redini allo stesso tempo. Questo non fa altro che incoraggiare il cavallo ad appoggiarsi e ad andare più veloce. Come al solito, è una questione di tempo e di attenzione al ritmo: come la testa del cavallo viene su (e il resto del corpo è bilanciato sui posteriori) trattenere di più la redine interna di quella esterna e allo stesso momento, aiutarsi con entrambe le gambe (quella interna alle cinghie, l’esterna più indietro per incoraggiare la flessione) e rilasciare appena la testa si abbassa. Il risultato dovrebbe essere quello di far venire il cavallo più sotto coi posteriori alleggerendo e rallentando gli anteriori.

Ricordarsi di bilanciare il cavallo prima degli angoli, così che non li tagli ma ci entri per bene.

Anche la flessione controlla la velocità del cavallo: si può flettere l’incollatura lievemente verso l’interno, prendendo e dando, mantenendo il contatto con la redine esterna.

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Dall’estensione alla riunione e viceversa: Alzare lievemente le mani accompagnando lo spostamento dell’incollatura del cavallo, mantenere la stessa energia e ritmo con le gambe. Nel caso contrario, passando dalla riunione all’estensione, abbassare di poco le mani e ricordarsi di cedere un poco le redini accompagnando sempre il movimento del collo!

fonti: x
 
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«Amika dei Cavalli»
view post Posted on 19/3/2011, 10:13




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